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Daje de AMP

Update del 18 gennaio 2018: hanno pubblicato un articolo sul Official Google Webmaster Central Blog dove anticipano che a giugno di quest'anno per il ranking mobile terrano conto maggiormente della velocità di caricamento.
...fuochino.

Che uno dei miei beniamini della lettera abbia qualche amico in Google?


Alcuni tra i miei idoli hanno pubblicato una lettera aperta riguardo Google AMP.

E ti spiego perché non possiamo fregarcene.

AMP, o Accelerated Mobile Pages, è un progetto open source creato e gestito da Google che mira a migliorare la user experience sul web offrendo un modo per velocizzare il caricamento delle pagine e forzando una struttura semplificata delle stesse. In parole povere, diciamo che mira a rendere le pagine più moderne e più simili a quello che comunemente associamo alle app native.
Per farlo Google ha creato una versione ad-hoc dell'html, da usare su domini costruiti - a loro volta - ad-hoc. Un po' come si faceva con i siti mobile 10 anni fa, prima dell'avvento del responsive (per capirci, quando dal telefono vedevi http://m.repubblica.it e dal desktop http://repubblica.it).

La cosa di per sé non è nulla di male: si tratta solo di un un modo (e non è l'unico) per rendere le pagine più veloci e piacevoli da usare.
Anche altre aziende protagoniste del panorama web hanno provato a cercare una soluzione (Facebook Instant Articles e Apple News, giusto per citarne un paio) e, dulcis in fundo, sul tema è possibile trovare anche una variante più indipendente e realmente open source (la mia preferita), ovvero quella delle Progressive Web App (PWA).

È successo però che Google, nella fattispecie la branca di Google che si occupa del motore di ricerca (e non quella che si occupa delle tecnologie), ha deciso di premiare nei risultati delle ricerche proprio quei siti che usano AMP; addirittura, se clicchi su un sito AMP direttamente dai risultati di ricerca, visualizzi all'istante un'anteprima del contenuto direttamente dal sito di Google (qui mi immagino la tua faccia tipo 😲 oh-my-gosh 😱).

Esempio: nell'immagine qui sotto stai guardando il contenuto del sito polygon.com dal sito di Google (vedi l'URL, in alto?) e non dal sito di Polygon (ancora, 😲 oh-my-gosh 😱).

Polygon ospitato in casa Google

Ok, e quindi?

Quindi succede che Google non sta genericamente migliorando, come decantato, la user experience di chi naviga il web, ma sta invece rafforzando la propria posizione di unica piattaforma de facto per i contenuti web (come se questa posizione non fosse già dominante).

E noi da bravi pseudosocialisti del web, cosa possiamo fare, se non indignarci?

Tornando alla lettera dei miei beniamini (ovviamente tra questi c'è Jeremy), vediamo come questi chiedano a Google di fare due cose:

  1. Di premiare i siti secondo un parametro oggettivo – come ad esempio la velocità di caricamento1 – e tralasciare la tecnologia con cui quella velocità viene ottenuta;
  2. Di non usare la piattaforma di Google per visualizzare contenuti che non siano esplicitamente parte della piattaforma di Google. Della serie: i miei contenuti li mostro sul mio sito, grazie.

Dai Google, non deluderci.

Elemosina

Piccolo pensiero a margine: queste anime pie che hanno scritto la lettera aperta sono completamente impotenti davanti alla forza di Google.
Quello che possono fare è, per l'appunto, far notare che c'è qualcosa che non va e sperare nel buonsenso di un'azienda che fattura più o meno 75 miliardi di dollari all'anno (e che, quindi, potrebbe serenamente ignorarli).

Diciamo che situazioni come questa (e ce ne sono diverse) mettono in luce come le aziende cresciute su mercati poco o non regolamentati, nella pratica abbiano acquisito un potere nel web senza precedenti, senza che nessuno possa farvi fronte. Altro che web democratico.

Dovevano inventarlo i greci, il web!

ps 1. Io ovviamente sono d'accordo al 100% con la lettera e, puntualmente, l'ho firmata.

ps 2. questo è il primo dei 12 post che mi sono ripromesso di scrivere per il 2018. L'anno scorso ho fallito miseramente (solo 3 post su 12 dichiarati). Se hai consigli da condividere per aiutarmi a tenere fede agli impegni di capodanno scrivimeli, ti prego.

ps 3. Ho appena notato che Ghost, la piattaforma dalla quale scrivo questo blog, usa AMP 😩. Ritiro tutto quello che ho scritto! Scheerzo 😜

1: In realtà fanno riferimento allo Speed Index, ma non vogliamo andare nel dettaglio, vero?

Momento promozione

Bello ‘sto sito eh, ma me lo dimentico tra meno di subito

Ti capisco amico mio. Neanche io mi ricorderei di me. Per questo ho fatto una pagina about e creato una newsletter che uso per avvisarti quando pubblico qualcosa di nuovo. Metti che ti fa comodo.

Una newsletter? Sì: email molto brevi, molto di rado (la stessa frequenza con cui pubblico), e puoi cancellarti quando vuoi. Non mi offendo.

Facciamolo 💌