Indietech, Indieweb e Indiephone
Post di riscaldamento pre-summit.
Sono a Brighton per un summit, quindi un evento con format leggermente diverso dalle conferenze: ci sono tante persone che fanno piccoli speech da 5 minuti e poi chiacchiere a volontà. Tipo il freelancecamp ma con ritmi ancora più serrati.
Si chiama Indietech summit e ci sono tutta un serie di persone provenienti da settori diversi (giuristi, giornalisti, programmatori e designer) che hanno a cuore l’indipendenza di internet e della tecnologia in generale.
Per intenderci: Snowden sarà una parola che secondo me sentirò ripetere tante volte domani e dopo domani :-)
Be good sta cippa
Internet è ormai parte integrante della vita della maggior parte del mondo occidentale e di conseguenza non si può non pensare ai risvolti sociali, politici e civili che ne derivano.
Tutto il casino del datagate ha fatto puntare i riflettori su uno scenario dove i governi possono accedere a una mole di informazioni senza precedenti anche senza averne il diritto.
Gliele diamo noi stessi le informazioni
Tutte queste informazioni, come tutti sappiamo, siamo noi stessi a darle a grandi aziende in cambio di una manciata di fatti nostri e di servizi gratuiti tipo Gmail o Facebook.
Quindi noi a forza di dire “è gratis e funziona bene” e queste aziende al suon di slogan come “Facciamo i bravi, promesso” abbiamo dato vita ad un panopticon senza precedenti.
Roba che manco Orwell poteva immaginarlo (Huxley ci andò più vicino, bravo Aldous).
Partigiani 2.0
In questo scenario di fascismo fantascientifico (e qui vi invito a leggere un post di Jeremy Keith stupendo riguardo la fantascienza e il predire/prevenire il futuro), i nostri partigiani impossibili da trovare su faccialibro si ritrovano a Brighton e io, da bravo ragazzo di sinistra 2.0, non potevo mancare.
I nomi dei partecipanti sono vari, personalmente vado per un paio di personaggi che seguo ormai da diverso tempo, poi di sicuro ci saranno sorprese:
- Il già citato Jeremy Keith: difensore del web indipendente e fondatore di Clearleft (agenzia citata e copiata regolarmente dal sottoscritto).
- Il padre del movimento del Software Libero, praticamente un filosofo delle libertà digitali Richard Stallman (dal sito potete capire il livello di nerditudine). Studiato e stimato dai tempi dell’università (grazie ad un altro idolo come Renzo Davoli, che non mi dispiacerebbe incontrare domani).
- Il coraggioso Aral Balkan con il suo ambizioso progetto
Indie Phone(il link non esiste più) (vedi sotto per dettagli) nonché organizzatore dell’evento stesso.
Indiephone
L’organizzatore dell’evento dicevo, Aral Balkan, con l’occasione del summit presenterà (mi auguro) anche il suo progetto Indie Phone, un’alternativa indipendente allo scenario dei cellulari disponibili sul mercato (tipo Android e iPhone).
Per farvela breve, questo Aral ha fatto un ragionamento di questo tipo (la racconto terra terra) e ha detto:
“Io amo il buon design e le buone esperienze utente. Tipo Apple per intenderci. Allo stesso modo amo la libertà e le enormi potenzialità che danno i progetti free software o con licenze in qualche modo libere come Linux e tutto quello che ci gira intorno.
Le due cose purtroppo non vanno a braccetto: se hai un cellulare o un computer Apple, non sei libero di farne quello che vuoi ma devi stare dentro i «store», i loro programmi le loro configurazioni etc. Allo stesso modo se usi Linux puoi metterti l’anima in pace che l’esperienza utente non sarà mai come quella della famosa mela per via di una carenza di visione dall’alto.
Io voglio fare un telefono piacevole da usare come l’iPhone e allo stesso tempo libero come Linux. L’utente finale sarà proprietario dei suoi dati (addio NSA) e libero dalle noie del mercato moderno (pubblicità e vendite dei dati a terzi).“
E sticazzi, mi permetto di aggiungere :-)
Aral ha venduto la sua casa ad Ankara per pagare il lancio della campagna di crowfounding e per la fase iniziale di design del telefono. Secondo i suoi calcoli nel giro di due anni (tra raccolta fondi e sviluppo software) riesce a dare la data di uscita del suo Indie Phone.
L’idea mi piace e pure parecchio, adesso bisogna vedere come riesce a portare avanti davvero tutta la faccenda che, mi immagino, è tutt’altro che banale.
Ne riparliamo la settimana prossima
Lo scenario è questo. Un minimo di aspettative non nascondo che le ho. La settimana prossima racconterà com'è andata e cosa si è detto e sarò critico, promesso.
Saluti da Brighton!
Andrea
ps. Il primo che prova a dire la parola hipster stavolta le becca eh!