Io non voglio cambiare provincia - Tappa 5
YEEEEEEEEEE 🎉🙌🏼🥳🍾
Scrivo dalla ridente Martinsicuro! Ultime tre tappe fatte con non poche difficoltà ma chissenefrega, missione compiuta! Tiè per Ancona!
TL;DR
Tappa 5 (lunedì) da Spoleto a Norcia con il primo dei due passaggi critici. Tragitto breve accorciato ulteriormente da l'unico posto dove dormire a 10km da Norcia. Incontro ravvicinato con un cinghiale prima e sfida per le gallerie multiple dopo.
Da Spoleto a Norcia
Già da Città di Castello ho capito che a Norcia non si trova da dormire: ho chiamato tutti i B&B che ho trovato su Google, Booking, Airbnb, Google Maps, siti di second'ordine, qualsiasi fonte. Come sempre tutti molto gentili, specialmente quando dico di essere in viaggio in bici.
L'ultima telefonata, quella che mi ha sbloccato un posto letto, è stata una signora che gestisce un bed and breakfast in centro. Mi dice che dal terremoto i posti letto per i turisti sono diminuiti drasticamente (da tremila a trecento) e che quindi ad agosto non si trova più nulla. Aggiunge che se non mi formalizzo – formalizzo, io? – può avere un posto nell'albergo fuori Norcia che gestisce la madre. Boh, va bene. Si chiama Albergo dei Cacciatori.
Imposto sul ciclocomputer e parto.
È solo un cinghiale (con i cinghialini) 🐗
Parto di buona lena presto al mattino e subito mi trovo in salita. Tutto ok.
A un certo punto mi ritrovo in una salita con a destra il lato della montagna che scende giù ripido, e a sinistra muro di cemento alto un metro mezzo, una recinzione, e la montagna che sale sù altrettanto ripida.
D'un tratto, un fruscio di foglie non distante da me.
Continuo a pedalare.
Un altro. Continuo.
Un altro ancora, seguito da un grugnito profondo. Porca p@#*@# è un cinghiale. T'oh, ci sono due cinghialini al seguito. Alla grande. Guardo meglio: è davanti la recizione! Cade dal muretto e siamo faccia a faccia. Perfetto.
Salivazione azzerata all'istante. Che faccio? Ero pure in salita, manco a dire me la svigno.
Provo a superarlo ma niente, appena mi avvicino lui scatta in avanti e
aumenta il numero di grugniti. Cinghialini a seguire. Mi fermo, si
ferma.
Uff, che fatica.
Passa un minuto (minuto lunghissimo) e dall'altro lato della strada scende una ragazza in mountain bike a tutta forza. Essendo il lato opposto al mio sarebbe passata accanto al cinghiale. Tipo a un metro e mezzo.
Inizio a sbracciare. Ferma, ferma! C'è un cinghiale.
Questa mi passa (passa quindi anche il cinghiale), capisce che stavo
parlando con lei, frena in ritardo e fa (con accento basso umbro "C'hai
detto?"
"C'era un cinghiale sul muretto, l'hai appena passato"
"Un cinghiale?"
"Sì, con due cinghialini"
"Ah ma qui è pieno, è normale. Tranquillo pedala, pedala!" e riparte.
Io dicevo parolacce e scuotevo la testa. Man mano che il cinghiale avanzava, avanzavo anche io.
D'improvviso la svolta: finalmente raggiungo una casa sul lato destro e per fortuna
c'era un cagnetto piccolino (tipo jack russel) che appena vede il
cinghiale gli va contro abbaiando senza esitare un secondo. Io aspettavo
solo che mi caricasse.
Il cinghiale scatta in avanti, arriva a uno spiazzo, torna indietro, prende una rincorsa che sembrava Marcel Jacobs
e carica pesantemente due volte la rete sul bordo della strada. Due
botte che sembravano spari di fucile. La rete non si rompe, il cinghiale
corre verso i cinghialini e tutti insieme corrono in direzione opposta.
Io di marmo. Appena vedo che vanno nella direzione opposta iniziato a pedalare come se mi stesse correndo dietro e penso che non sono mai stato così motivato nel fare una salita. Roba che avrei potuto far guadagnare la 41esima medaglia all'Italia alle Olimpiadi.
Galleria non illuminata 😳
Riparto sereno e tranquillo. Nulla può andar male dopo un cinghiale. Arrivo finalmente alla discesa. La vita mi sorride.
Non finisco a pensarlo che un cartello mi fa bloccare subito entrambe
le ruote della bici: "Attenzione, galleria non illuminata" 😳.
Come non illuminata?
Mi fermo, controllo tutte le strade alternative per evitare la galleria ma non c'è niente da fare: se voglio arrivare all'Albergo dei Cacciatori, devo farne almeno tre di gallerie.
Basta, mi armo di coraggio e realizzo che oggi mi tocca essere l'Indiana Jones della provincia di Perugia. Accendo tutte le luci che possiedo 🚨🔦💡. Sembro un albero di natale 🎄. Concentrazione massima e via, passo svelto e tutto d'un fiato verso la fine della galleria.
Fatto! Sospiro di sollievo. Le altre due gallerie che seguono sono più larghe, illuminate e con delle grandi prese d'aria. Non è il massimo ma non sono come la prima almeno. Finalmente arrivo all'albergo.
Situazione simpatica: c'è questo Albergo dei Cacciatori isolato dal resto del mondo, un po' Rimini anni 80 un po' albergo di Shining. Sotto un borgo fantasma che si chiama Biselli. La struttura è gestita da una signora un po' in là con l'età ma ancora in forma, e ospita – oltre al sottoscritto – gli operai che lavorano sulle gallerie lì accanto. Nessun altro.
Parlo con la gentile signora e chiedo un po' di informazioni per organizzarmi. Io ho pur sempre una fame da lupo. Questa la situazione che mi viene descritta:
- Il centro abitato più vicino (Norcia) è almeno tre gallerie di distanza. E non sono proprio le migliori gallerie, ci stanno lavorando in questi giorni.
- Lo chef dell'Albergo dopo il Covid ha deciso che era giunto il momento di andare in pensione e a seguire anche il cameriere. Così il ristorante non è più attivo da più di un anno.
"Signora, come faccio io a mangiare?"
Viene fuori che la signora tutte le sere cucina agli operai e che se non mi formalizzo –aredaje – posso mangiare con loro. E per pranzo mi prepara un panino con il prosciutto e me la sfango così. Mi può interessare? Diobò se mi interessa!
Non devo far altro che mangiare e andare a dormire. Che il giorno seguente mi aspetta l'ultimo atto di forza.
Dati
Previsti 34,9km in 2 ore e 45 minuti
Effettivi 36km in 2 ore e 6 minuti