Periplo sardo - Giorno 1 - Subito emozioni forti
Emozioni forti da subito, posti stupendi e Claudio recupera tutto con gli interessi riguardo la storia delle focacce. Le prime cartoline sono in viaggio. È stato un primo giorno importante.
I dati del primo giorno
Distanza: 106km
Dislivello: 1433m
Tempo in movimento: 5:52’
Partenza tarda e provinciali
Iniziamo subito con la nave in ritardo. Non potevamo neanche fargliene una colpa che ieri notte il mare non è stato simpatico. Tra una cosa e l’altra siamo arrivati al porto di porto Torres e siamo riusciti a partire praticamente alle 8:30
Miracolo orologio
Ci ritroviamo su una provinciale non proprio romantica in direzione Alghero. Subito un colpo di scena: una traversa che dovevamo prendere era chiusa per lavori (classico, vedi qui). Faccio lo spavaldo e passo prima degli atri senza neanche sganciare i pedali. Tempo un secondo e rischio di sfracellarmi sulla recensione del cantiere 🤬🤬🤬
Ripartiamo, tempo 50 metri mi accorgo che il mio orologio amuleto si è quasi rotto nell’inciampo con la recinzione 🙁😔🫣 La protezione di Aracataca era in pericolo.
Io ero già rassegnato e triste, Massi mi guarda e mi obbliga a tornare indietro e cercare il pezzo mancante dell’orologio. Lieto fine: ho ritrovato effettivamente il pezzo e l’orologio amuleto di Jovanotti è salvo e continua a proteggermi! 🎉🥳🎊
Colazione punto di svolta
Il vero momento di svolta, il momento in cui abbiamo capito che il viaggio era iniziato è stato la colazione. Arrivati alle porte di Alghero e chiedendo ad un local, ci siamo fermati in un posto vista mare per la colazione che ciao, la provinciale era solo un lontano ricordo.
La vacanza è cominciata 🚵🌊☀️
Iniziano le cose belle 😻
La strada da Alghero a Bosa l’avevo già percorsa nel 2022 e sapevo quanto fosse bella (livello pubblicità delle auto in TV). Bosa è sempre super carina e lo ha confermato anche oggi. In più questa volta ci siamo fermati a fare pranzo a un supermercato dove tutti erano gentili, ci hanno preparato da mangiare (una gastronomia che ciao), e infine avevano pure delle salette per mangiare le cose che ti preparavano. 10 e lode.
Diversamente dal mio giro del 2022, questa volta ci siamo allungati nell’entroterra fino ad arrivare a Cuglieri. Stupendo anche questo pezzo di strada. Bellezza però che abbiamo pagato a caro prezzo con la fatica: siamo arrivati a destinazione dopo salite livello “rampa del garage” e la bellezza di 100km sulle gambe. Cotti dal sole che ci ha rosolato per bene sul lato destro. Fortuna che Claudio prima dell’ultima salita pesissima aveva ancora le focacce di ieri! Ho dovuto chiedere scusa per tutte le menate sulle focacce lisce: senza quelle farinate e quelle focacce ai formaggi sarei salito a gattoni.
Casa 🏠, lavatrice 🧴, doccia 🚿 , e siamo riusciti per le provvigioni per la mattina successiva e per berci una meritatissima birra 🍻
“Costa troppo poco”
Al bar mentre ci bevevamo la nostra freschissima e bramata Ichnusa, chiediamo al barista se conosceva il posto dove dovevamo cenare. Diventa serio e ci dice “fa delle cose molto buoni, e le porzioni sono molto abbondanti. Sinceramente non ci vado perché per me ha dei prezzi troppo bassi, non capisco come fa. È fuori mercato!”
Non ci credevamo. Ci brillavano gli occhi 🥹
Appena entrati per togliere ogni dubbio ho esordito dicendo “siamo in tre, ma mangiamo per otto”, e la signora ci ha preso in parola. Alla fine l’abbiamo fermata sapendo che non ci saremmo alzati dal tavolo a forza di cinghiale (mai sfidare un sardo in tema di cibo).
Fine primo giorno, pronti per il secondo
Come primo giorno è andata super bene. Le gambe hanno retto e ne abbiamo approfittato per allungare un po’ la strada. Il morale è alto e domani arriviamo in un altro posto stupendo che non mi è nuovissimo: la miniera di Montevecchio.
Abbiamo due strade per arrivarci, in base a come ci sentiamo decidiamo quale prendere.